Veneto, Zaia al centro del dibattito sul terzo mandato: il pensiero della Lega accresce le tensioni nel centrodestra

Veneto, Zaia al centro del dibattito sul terzo mandato: il pensiero della Lega accresce le tensioni nel centrodestra 

Il tema del terzo mandato per i presidenti di Regione agita le acque della politica italiana e vede al centro della scena il governatore del Veneto, Luca Zaia, sostenuto da Matteo Salvini e dall’intero Consiglio Federale della Lega. Durante una riunione di due ore tenutasi a Roma e in collegamento Zoom, il leader del Carroccio ha ribadito la linea del partito: “Il Veneto non si tocca“.

Zaia, già al suo terzo mandato, sarebbe escluso da una nuova candidatura a causa del limite imposto dalla normativa nazionale, ma il governatore ha definito questo vincolo “un’anomalia tutta nostra” e ha sottolineato che la sua eventuale ricandidatura dipenderebbe dallo sblocco del limite dei mandati. “Non sto facendo una battaglia personale – ha spiegato – ma risponderei ai tanti cittadini che me lo chiedono“.

Un Veneto blindato dalla Lega

Nel corso del Consiglio Federale, Salvini ha definito il Veneto un “modello di buon governo apprezzato a livello nazionale e internazionale“, ribadendo che “squadra che vince non si cambia”. A fianco del leader leghista, i suoi vice Claudio Durigon, Alberto Stefani e Davide Crippa, insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al ministro delle Autonomie Roberto Calderoli.

Totale sintonia e condivisione degli obiettivi“, recita la nota emessa al termine della riunione, che mette in chiaro la posizione della Lega: difendere una delle sue roccaforti principali, da 15 anni guidata da Zaia, anche a costo di sfidare Fratelli d’Italia e Forza Italia, i principali alleati di governo.

Stessi partiti con pensieri differenti

Le divergenze sul limite del terzo mandato rischiano di incrinare ulteriormente i rapporti con Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ha dichiarato: “Siamo un partito del territorio e la Lega si vuole tenere le regioni dove. È anche interesse della Meloni trovare una soluzione soddisfacente“.

Dall’altra parte, il senatore Giovanni Donzelli (FdI) ha mantenuto una linea prudente: “I limiti ai mandati esistono in molte democrazie. Se ne discuterà e troveremo un confronto sulle nuove candidature“.

A complicare ulteriormente il pensiero politico, c’è l’intervento di Forza Italia, che non è intervenuta poiché si è sempre opposta a modifiche alla legge sui mandati. Il deputato Raffaele Nevi ha affermato che “due mandati sono sufficienti“, sottolineando che il partito non intende sostenere una deroga per Zaia.

Il caso De Luca e la spinta al cambiamento

Il tema del terzo mandato non riguarda solo Zaia. Anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca (PD), si trova nella stessa situazione. La sua legge regionale, che avrebbe consentito una nuova candidatura, è stata impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale. Tuttavia, De Luca continua a spingere per lo sblocco, sostenendo che “il limite è un errore per gli amministratori eletti direttamente dal popolo“.

Un futuro ancora incerto

La Lega non nasconde che la partita in Veneto sarà complessa. Salvini non nasconde il suo ottimismo, dichiarandosi certo che “si troverà una soluzione con gli alleati“, ma il rischio di uno scontro interno alla maggioranza è reale. Con le elezioni regionali previste per la fine del 2025  il destino politico di Zaia, della Lega e del Veneto resta un’incognita.

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